Facciamo un saltino indietro, tornando sugli spinoff di Secret Wars, e parliamo del quarto numero di Planet Hulk.
Pubblicato sul numero 42 di Hulk e i Difensori, raccoglie il quarto episodio di Planet Hulk (scritto da Sam Humphries, disegnato da Mark Laming) e di Future Imperfect (testi di Peter David, disegni di Greg Land).
La marcia di Capitan America in Planet Hulk si è arrestata, prigioniero degli Hulk, disarmato e privo del suo compagno Devil Dinosaur, pare destinato a non concludere la sua missione (e alla morte). Saranno l’intervento di Doc Green e il ritorno del dinosauro rosso a cambiare le carte in tavola, portando finalmente Steve al confronto finale con il Re Rosso e a scoprire il destino di Bucky. Un buon episodio, discreta lettura e disegni dignitosi per un episodio che ci invoglia a leggere il finale sul prossimo numero, anticipando un paio di quesiti interessanti sull’identità di Doc Green e sul destino di Bucky (saranno collegati?).
Continua anche Futuro Imperfetto, il Maestro, il Capo (la cosa Ross), Lyla Miller, Janis Jones e Skooter sono alla ricerca del Distruttore, la mitica arma finale di Odino, vagando per Norseheim, una terra nordica a caso. Tipi nordici, Ulik il troll, altri troll, botte. Non particolarmente interessante, i personaggi bisticciano come se fossero in gita e nonostante David, da ottimo autore qual’è, inserisca un personaggio degli anni 70 apparso in una manciata di numeri (Hoder, il fratello cieco di Balder, che pare ricordare per qualche motivo il vecchio universo marvel) non basta certo per risollevare una serie poco ispirata. I disegni di Land sono al solito livello, li passi velocemente e sembrano belli e d’impatto, poi ti ci soffermi un po’ e ti rendi conto che i personaggi fanno espressioni a caso senza senso (sarà che nella foto da cui li ha copiati erano in altre faccende affaccendati…). Non so dove andremo a parare e non mi interessa neppure particolarmente.
Numero così così, ancora uno ed è finita.