In quale incredibile zona di Battleworld approdiamo oggi? In una gioiosa distopia similnazi, seguendo Nomad sulle pagine di Hail Hydra.
Pubblicata sul numero 67 di Capitan America ci presenta i primi due episodi delle serie americane Hail Hydra (scritta da Rick Remender e disegnata da Roland Boschi) e Red Skull (storia di Joshua Williamson e disegni di Luca Pizzari)
Nel primo episodio ritroviamo il Nomad dell’Universo Marvel classico, figlio adottivo di Steve Rogers (il Capitan America Originale) proveniente da una dimensione parallela, sbalzato su Battleworld a causa dei fatti accaduti sui numeri precedenti di Capitan America. Nomad si trova ora nella zona conosciuta come Impero dell’Hydra, in una New York fondata dal suo padre biologico (o meglio, dalla versione di questo universo parallelo del suo padre biologico…) Arnim Zola.
Storia molto interessante e disegni all’altezza della situazione.
Nel secondo episodio dell’albo veniamo invece portati a Killville, dominata dal Barone M.O.D.O.K. e dominata dai superciminali. Qui facciamo la conoscenza con un gruppo di personaggi condannati da Destino. La loro unica speranza di sopravvivere è compiere un’impresa quasi impossibile, raggiungere le terre morte e assicurarsi che il Teschio Rosso (il più classico nemico di Capitan America) sia morto, o ucciderlo in caso contrario. Il Teschio si è infatti ribellato a Destino e dopo essere stato sconfitto e mandato nelle Terre Morte è diventato un mito, un simbolo di ribellione per chi non vuole sottomettersi. Il nostro variegato gruppo di condannati è composto da: Electro (il nemico elettrico dell’Uomo Ragno), Magneto (il signore del magnetismo nemico degli x-men, proveniente da Mutopia), Moonstone (per anni membro dei Thunderbolts, intelligente e manipolatrice), Jack Lanterna (un altro nemico dell’Uomo Ragno), Lady Deathstrike (Cyborg avversaria di Wolverine) e il Soldato d’Inverno (ovvero Bucky, la spalla di Capitan America nella seconda guerra mondiale, che abbiamo visto in questa identità anche nel secondo film di Cap).
Anche questo episodio mi è piaciuto, ben scritto e con disegni particolari e interessanti. Sicuramente promette bene e rende in mensile meritevole di essere seguito. Se siete poi fan di Capitan America.. qui non ce n’è al momento traccia…