Torniamo a parlare della Nuovissima Marvel, con il primo numero della nuova (serie di) Wolverine!

Dal numero 327, Wolverine ricomincia da uno, e in questo albo raccoglie il primo episodio di All-New Wolverine (scritto da Tom Taylor, disegnato da David Lopez e David Navarrot) e di Old Man Logan (scritto da Jeff Lemire e disegnato da Andrea Sorrentino).

Il manto di Wolverine è stato raccolto dal suo clone/figlia Laura Kinney, ex X23, e la troviamo direttamente in azione, a Parigi, pronta a salvare un tizio da dei misteriosi assassini. Segue un’illuminante flashback con Logan ai tempi di X-Force, il gruppo di assassini mutanti (da un’idea di Stefano Accorsi Ciclope), in cui ha inserito Laura, che le fa un pippone su come non aver ucciso il bersaglio la renda una persona migliore, in una squadra di assassini, creata per uccidere i nemici dei mutanti. OooooK. A migliorare il tutto arriva Angelo (Warren Worthington III) versione del passato con il nuovo orripilante look post Black Vortex (quindi riassumendo, al momento nell’universo Marvel abbiamo l’angelo del presente con la mente resettata e le ali metalliche, e l’angelo del passato con le ali energetiche…). In conclusione la nuova serie di Wolverine ci porta finalmente una ventata di novità per il personaggio di Laura, spingendola in nuovi territori inesplorati… no non è vero, per l’ennesima volta deve affrontare il suo passato, evviva. Ricapitolando abbiamo una una storia decisamente leggibile, disegnata bene ma che non ci porta assolutamente nulla di nuovo.

Fortunatamente nella seconda storia dell’albo torna il vero Wolverine, vecchio e stralunato ma sempre Logan. Approdato nella New York attuale, dopo la fine di Secret Wars, l’anziano artigliato è confuso e privo di memoria, ma presto flash del suo passato, il nostro futuro, iniziano a sconvolgergli la mente. Cosa deciderà di fare un Logan fuori dal tempo, consapevole che i colpevoli della fine della civiltà e della morte di tutti quelli che ama sono in giro, ancora vivi e inconsapevoli? Sicuramente non vorrei essere nei loro panni.

Jeff Lemire, è al momento uno dei miei autori preferiti, e qui non delude di certo, coadiuvato dai bellissimi disegni di Sorrentino. Ancora una volta la testata comprimaria che eclissa quella principale, ma non è certo colpa della Panini.

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